La Forza del Kintsugi e il suo Significato

Ho sempre considerato il kintsugi non solo come una tecnica di restauro per la ceramica, ma anche come un veicolo per esercitare resilienza e consapevolezza. I suoi passaggi, la lacca nera e rossa, possono rappresentare un profondo legame con l’identità del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

All’inizio dell’anno, quando mi fu chiesto se volessi collaborare a un progetto, un docufilm sulla violenza, per l’associazione Aida di Cremona, che si occupa di accoglienza e ascolto, non ebbi alcun dubbio: accettai subito.

Nei mesi successivi, l’idea si sviluppò mentre io lavoravo sulle “Parole di Donna“, le creazioni realizzate da Giorgia Piu appositamente per questo progetto. Lavorare con il kintsugi tradizionale richiede tempo: ogni passaggio necessita di giorni di maturazione e consolidamento. Per questo, preparai più ciotole pronte per i vari passaggi, in modo da poter mostrare tutto durante le riprese, fino a quel tanto atteso momento in cui la polvere d’oro rende le ferite preziose e uniche.

Era la fine di luglio quando in studio arrivarono il regista Antonio Capra e la sua assistente Manuela Scacchi. Era una giornata torrida, con un caldo opprimente e una certa tensione da parte mia, desiderosa di non rovinare nessuna delle quattro ciotole preparate. Foto, riprese, ciack… è andata.

Ci sentiremo presto, non appena avremo assemblato e montato il film. Ottobre porterà la locandina e il titolo: “Finalmente Respiro”. Ci vediamo il 25 novembre…

I mesi di attesa sono trascorsi, e finalmente è arrivato il 25 novembre. La prima del docufilm si è tenuta al Teatro Filo di Cremona, così come la replica del 28 novembre. Entrambe le serate sono state sold out. Per me, è stato un momento speciale e di grande soddisfazione, ma soprattutto ho percepito l’impegno e la forza che ciascuna volontaria e ogni persona che lavora per Aida mette in questo progetto.

Questo progetto è stato fortemente voluto per parlare di donne e per le donne, per far comprendere e vedere il grande lavoro che si svolge dietro: il sostegno e l’ascolto senza pregiudizio. Dalla presidente dell’associazione alle psicologhe, fino a tutte le volontarie che si formano costantemente, sono pronte a rispondere ogni volta che il telefono squilla.

Ascoltare e Comprendere le Storie

Ascoltare racconti e storie di vita, forti e dolorose, non è stato semplice. Molte di queste non hanno un lieto fine; altre si protraggono per anni, fatte di fughe, nascondigli, denunce e referti ospedalieri.

Durante la proiezione, mentre ascoltavo, vedevo le mie mani e la lacca nera e rossa. I brividi mi attraversavano, mentre scorrevano vite, botte e sangue. Ma poi c’è l’oro, che rende tutto prezioso, proprio come l’aiuto e la mano tesa di Aida, che ci fanno capire che, se si è vittime di abusi, c’è una via d’uscita. C’è una luce in fondo al tunnel per riprendere in mano la propria vita e libertà.

Poter finalmente dire: “Finalmente Respiro”.

parole di donna